Data Testata Titolo dell'articolo
02/03/1985
Stadio
E' già battaglia fra i nuovi USA di Bologna
18/03/1985
Il Resto del Carlino
Warriors e Doves da dominatori
31/03/1985
Stadio
Clamoroso: Warriors ko in casa!
16/04/1985
Il Resto del Carlino
Guerrieri in rilancio
20/05/1985 Il Resto del Carlino SuPearsonic
27/05/1985 Stadio Warriors sveglia, ci sono i playoff!
10/06/1985 Il Resto del Carlino Warriors eliminati
09/11/1985 Stadio Stoll promette: Datemi tempo e farò rinascere i Warriors!

Hargreaves, linebacker degli Warriors, ritrova un... vecchio nemico, Pearson dei Doves

E' già battaglia fra i nuovi USA di Bologna

Si chiama Vernon Hargreaves, ha 22 anni, e come biglietto da visita presenta 6 settimane di permanenza al camp dei Cleveland Browns della Nfl.
E' il linebacker di colore che i Bonfiglioli Warriors hanno accalappiato negli States grazie alla consulenza del grande Sam Rutigliano, ex allenatore della squadra dei Browns, attualmente in Italia per mettere a disposizione la sua esperienza del giovane football italiano (e a questo proposito Rutigliano ha tenuto venerdì scorso un "mini - clinic" gratuito a Bologna per tutti i tecnici e i giocatori di football dell'Emilia Romagna).
Hargreaves sostituirà nel cuore dei tifosi biancoblù quel grande giocatore che è Jim "Tubo" Winston, ma, almeno sulla carta, non dovrebbe avere difficoltà a farlo dimenticare rapidamente. "Ho resistito per sei settimane - dice Hargreaves - alle selezioni dei Browns, ma sono stato "tagliato" proprio all'ultimo momento. Il football però non poteva uscire così dalla mia vita, ed allora ho pensato che se non ero abbastanza bravo per i "pro" potevo forse servire a qualcosa in Italia, e così ho accettato al volo la proposta dei Warriors e di Roger Greiger".
- Non pensa che giocatori vicini al pianeta dei professionisti, come lei e qualche altro approdato in Italia quest'anno, possano fare il vuoto e falsare in qualche modo il campionato?
"Non lo credo - risponde Vernon - un uomo solo in una squadra non può fare la differenza, è sempre il collettivo che vince o perde. Personalmente piuttosto penso di poter dare una mano ad insegnare il foot-ball ai giovani, di contribuire alla loro crescita con la mia esperienza di tanti anni di gioco; credo che gli Warriors mi abbiano scelto soprattutto per questo, non tanto per i "numeri" che potrò fare in partita".
Alto 1 metro e 83 per 105 kg. di muscoli, Hargreaves proviene dalla Connecticut University, con la quale ha conquistato parecchi titoli di merito. Al tempo del college si è trovato di fronte a Garry Perason, il running-back che quest'anno vestirà la maglia dei Doves. Il mondo è piccolo...."Già, è davvero stano ritrovare Pearson qui in Italia, nella stessa città. Di lui posso dire che è senz'altro un ottimo runner, ma che ai tempi del college l'ho già fatto nero, sportivamente parlando ovviamente, in più di una occasione, e che ancora avrà sicuramente qualche mio "ricordino" sparso per il corpo. So che c'è grande rivalità tra la mia squadra e la sua, e che ci incontreremo la quinta giornata; venite a vederci, sarà una grande partita e faremo scintille".
Una promessa dunque Hargreaves l'ha già fatta. Vedremo se potrà farne, e mantenerne, un'altra: quella di portare finalmente i Warriors al titolo italiano.

ENRICO SCHIAVINA

Warriors e Doves da dominatori

Football, 31-0 e 27-0 alle Aquile e ai Rhinos. Ko per i decimati Towers.

E Bologna ancora in alto! Bonfiglioli Warriors e Stiassi Doves superano brillantemente l'esame, opposti ad avversari diretti nella lotta per il primato del girone e verso i play - off. I primi riducono al silenzio le Aquile Leasing Ferrara confermando quella tradizione che vuole i biancoblù da sempre vittoriosi contro i "cugini" estensi; i secondi colgono a Milano un successo storico: il primo di un team bolognese sui Rhinos, la squadra più titolata del football giocato in Italia.
Bonfiglioli Warriors - Aquile Ferrara 31-0: Qualcuno tra gli "esperti" aveva già anticipatamente alzato il "De profundis" per i Warriors, considerati ancora sotto choc (a nove mesi di distanza!!!) dopo il Superbowl perduto a Rimini. I guerrieri invece sono più vivi che mai: una difesa ben registrata nonostante alcune defezioni ha sempre permesso, come già era accaduto lo scorso anno, un gioco offensivo in posizione territorialmente favorevole: così l'attacco non poteva mancare un esordio felice: il td di apertura di Giorgio Longhi, imperiosa sweep, copertura degna di tanta squadra e 35 yds di corsa filata verso i primi 6 punti (ritoccati a 7, nell'occasione, da Fontana) scatenava l'esultanza del folto pubblico .Successivamente a referto sono andati ancora Longhi (flare pass di Petroni e 30 yds di azione vincente); Cazzato (dive di 1 yds per un touch down "in collaborazione" con Barbantini che, dopo un intercetto aveva corso fino alla linea di meta); Vernon Hard greaves, pronto a coprire un fumble in end - zone e Stefano Pedrini ,raggiunto in meta da un preciso assist di Poggipolini. Un autentico festival biancoblù, cui le Aquile non hanno potuto opporre resistenza, nonostante la volontà di Mancuso e l'esperienza di Guio.

DIEGO COSTA

La roccaforte dei "guerrieri" cade per la prima volta dopo tre anni

Clamoroso: Warriors ko in casa!

Delusione per i 4000 spettatori della "Lunetta Gamberini": i Jets Bolzano e il piccolo diavolo Bobby Davis ubriacano la squadra della Bonfiglioli
La Lunetta Gamberini, da quasi tre anni roccaforte dei Warriors Bologna, è "caduta" per la prima volta nelle mani di una squadra ospite; a compiere l'impresa storica sono stati i Jets Bolzano, un team non molto pubblicizzato ma che ieri pomeriggio si è rivelato letteralmente irresistibile per i biancoblù della Bonfiglioli: 21-14 il punteggio finale di una partita - thrilling, vissuta col cuore in gola per quasi tutto il suo svolgimento dagli oltre 4000 della "Lunetta". Le occasioni per portare a casa la vittoria ai Guerrieri non sono certo mancate, ma alla fine il campo ha certamente premiato la squadra più meritevole, quella che ha osato di più.
Della compattezza difensiva dei Jets si sapeva, e si conosceva anche le doti di Bobby Davis, uomo - faro della squadra bolzanina; nessuno però avrebbe creduto che quel piccoletto con la maglia biancorossa numero 2, poco più di un metro e 60 per 65 kg. di peso, sarebbe stato capace di una prestazione per la quale non siamo in grado di trovare un aggettivo appropriato: 3 touchdown, di cui uno su ritorno di calcio di 100 yards (si, cento, avete letto bene, ovvero da una linea di meta all'altra attraverso tutto il campo), corse e passaggi per altre 200 yds o poco meno, ed un intercetto decisivo a pochi minuti dal termine.
Contro la furia scatenata del folletto di colore, attorno al quale il coach Robert Miller ha saputo costruire un collettivo di prim'ordine, i Warriors hanno resistito tutto il primo tempo (8-7 per i bolognesi il punteggio all'intervallo), e stavano quasi per mettere a segno il colpaccio (trasformazione, inspiegabilmente alla mano, sbagliata sul 14-14 nel quarto periodo), ma nel finale gli ultimi lampi di Davis hanno affossato i bolognesi.

ENRICO SCHIAVINA

Guerrieri in rilancio

Dopo la brillante esibizione interna contro i 3M Office Pesaro, un successo che ha ampiamente riscattato il passo falso contro i Jets Bolzano ed ha rassicurato i tifosi sullo stato di forma della squadra biancoblù, i Bonfiglioli Warriors hanno avuto facilmente ragione dei Redskins Verona sul terreno degli stessi scaligeri. 22 a 0 il finale a favore dei ragazzi di Greiger e Volpini che hanno disposto a loro piacimento degli avversari.
Un avvio bruciante aveva in pratica già chiuso la contesa; nei primi 4', sfruttando il felicissimo momento della linea d'attacco, Massimo Mandreoli e "Tron" Marzot avevano trovato due preziosi touch-down (il primo con una corsa centrale di circa 20 yds., il secondo sfruttando una felice assistenza di G.Luca Poggipolini) uno dei quali veniva trasformato alla mano da Joseph Inzinna: 14 a 0 e difficilissima rimonta per i veneti.
Al ritorno in campo, nuova fiammata dei Bonfiglioli: dapprima un lancio di Poggipolini (buona la prova, anche percentualmente) pescava Marzot che eludeva il cornerback e si involava in td (ma la sua performance veniva annullata da un fallo); poi, nel prosieguo del drive, lancio corto di Inzinna, serpentina vincente dell'americano e nuova meta. Conversione con slant veloce per il bravo Venselai e 22 a 0.
Il risultato non si schiodava più da questo momento: in difesa va sottolineato l'apporto di Massimo Terracina, insolito defensive end, quello di Paolo Pasini anche domenica autore di un intercetto; negli special teams, il ritorno di Camillo Cornia dopo un lungo infortunio. In attacco, crescono i giovani: Marzot, Venceslai, Poggipolini e Scorzoni.

DIEGO COSTA

SuPearsonic

Football Usa, il veloce americano porta al successo i Doves nel derby

E' andato tutto come era previsto. Il derby di football americano non ha smentito le attese, è stato intenso e spettacolare, fuori e dentro il campo. Gli Stiassi Doves lo hanno vinto due volte: prima con l'incasso (circa 5000 i paganti), poi sul terreno di gioco. I biancorossi hanno così colto il loro primo successo nella stracittadina con il punteggio di 9 a 6. Non è stato un derby tecnicamente perfetto, ma - come sempre accade dove la posta è importante - il thrilling è stato garantito da un corretto agonismo e dallo scontro "rumoroso" ma sportivo delle due tifoserie. Se qualche scaramuccia si è accesa, a gara conclusa, si è trattato di una marginale reazione dei soliti, immancabili scalmanati. Per il resto Bologna ha dimostrato il suo attaccamento a questo nuovo sport quando in campo ci sono due squadre in grado di esprimere un buon football.
La partita A poco più di 4' dal termine del II quarto, i Doves tornano in possesso di palla grazie ad un intercetto di Ghirardo (una azione che farà discutere a lungo) su lancio di Rossetti. Si gioca sulle undici difensive dei biancorossi che provano immediatamente una sweep (corsa laterale) con Garry Pearson. Coperto alla perfezione, "SuPearsonico" salta il defensive-end, poi il linebacker esterno; quindi il cornerback ed è solo. Ghirardo, schierato flanker, lo precede alla massima andatura. I ritorno del safety e del secondo cornerback dei Guerrieri è frenato proprio da Garry. E Garry manda in visibilio la tribuna. Una prodezza cui Pearson ci ha abituati.
Fino a qual momento, a menare la danza - senza apprezzabili risultati - era stato l'attacco dei Bonfiglioli. Al primo drive, correndo centralmente, i biancoblù erano giunti a due yards dalla goal line per farsi retrocedere dal solito 'delay-time'. Era stata questa, ispirata da Mandreoli, Inzinna e Longhi grazie all'ottimo lavoro della linea, la migliore occasione "guerriera". La difesa degli Stiassi, sebbene elusa dai dive insistiti avversari, costringeva i Warriors a rinunciare alle proverbiali sweep, vista l'aggressività dei defensive-end e dei cornerback. Anche il gioco aereo biancoblù veniva, peraltro centellinato da Rossetti.
Nel III quarto, un intercetto di Daniele Marchi dava il via a un drive vincente dei Bonfiglioli. Era Longhi a superare la goalline per il pareggio. Discussioni sulla successiva trasformazione di Cazzato. Ma si proseguiva. I Doves si riportavano sotto sfruttando Pearson e qualche fallo biancoblù di troppo. Da Davide Cuppini (autentico match-winner nelle ultime esibizioni degli Stiassi, almeno in fatto di realizzazioni) veniva il field-goal decisivo.
Si assisteva poi, negli ultimi minuti di gioco, alle "bombe" disperate di Poggiopollini (ci chiediamo se non sia mandare al massacro questo ragazzo il fatto di chiedergli l'impossibile quando ormai manca poco alla fine), ai sacks di un Sam Norris che finalmente ha dimostrato pienamente il suo valore. Per i Doves, dunque una vittoria che giunge al culmine di una crescita sensibile; per i Warriors, l'ennesimo capitolo delle occasioni perdute.

DIEGO COSTA

Football americano / Incredibile tracollo dei Bonfiglioli

Warriors sveglia, ci sono i playoff!

Sabato si è disputata l'ultima giornata della prima fase per le squadre bolognesi di serie A di football americano e nel clima di smobilitazione, o meglio di preparazione per i play - off, sono scappate due sconfitte abbastanza clamorose, quella dei Towers a Milano, ma soprattutto quella interna dei Warriors con i Redskins.
Per le due squadre maggiori, entrambe classificatesi al secondo posto dei rispettivi gironi, ora c'è una settimana di riposo prima di cominciare, dagli ottavi di finale la scalata dei playoff: gli Angels Pesaro sono gli avversari dei "guerrieri" e Jaguari Torino sono quelli delle "colombe". Le partite si giocheranno il 9 giugno (entrambe in casa), e superando il turno ecco rispettivamente Seamen Milano e Jets Bolzano, stavolta in trasferta, nei quarti.
Risultato che ha dell'incredibile quello della squadra targata Bonfiglioli sabato sera alla Lunetta Gamberini: i biancoblu, contro i già retrocessi "pellerossa" veronesi che... vantano l'attacco più sterile di tutto il campionato, hanno subito la quarta sconfitta della stagione: 8-7 il punteggio. Dopo dopo un incredibilmente scialbo primo tempo era di 0-0, ma poi, in avvio di ripesa i Warriors si erano portati in vantaggio 7-0.
E' stato ancora una volta il ritorno di Kickoff a beffare i bolognesi, con il giovanissimo Bellamoli che se ne andava indisturbato per tutto il campo a segnare il T.D. che, arrotondato con i due punti di Rossi, dava ai veneti la loro prima vittoria stagionale. Pur dando atto del pessimo operato arbitrale e della interminabile lista degli infortunati, i Warriors di sabato scorso sono sembrati tutto fuorché una squadra di football: per i play-of ci vuole subito un'energica sveglia.

ENRICO SCHIAVINA

Warriors eliminati

Battuti di misura dagli Angels Pesaro

I Doves travolgono i Giaguari

Si è disputato in questo week-end il turno di qualificazione (will card) ai quarti di finale del campionato italiano di football americano. Le quattro gare in programma non hanno certo rispettato i pronostici della vigilia. Se si eccettua la facile vittoria degli Stiassi Doves sui Giaguari Torino (37 a 7 il finale), squadra ostica travolta dalla foga biancorossa fin dalle prime battute del match, per il resto, tra confronti equilibrati e inattesi risultati il campionato ha dato l'ennesimo brivido.
Cominciamo dunque dalla sorpresa più clamorosa. Gli Angels Pesaro, specialisti in play-off, anche quest'anno hanno fornito una prestazione positiva eliminando dalla volata a otto i Bonfiglioli Warriors Bologna, la squadra che, negli ultimi due anni, non aveva mai fallito l'appuntamento col Superbowl. A fare la differenza è stato il "cuore" dei ragazzi di Jerry Douglas che si sono ribellati ad una decina di minuti dal termine a quella regola, già rispettata lo scorso anno, che li voleva "buttati fuori" dai guerrieri di Greiger e Volpini.
E' finita 7 a 6 e il punteggio la dice lunga sull'equilibrio in campo, di un match dominato dalle due difese, superiori all'offesa, e deciso da un extra-point. I guerrieri, dopo il touch down del bravo Mandreoli, avevano inutilmente provato alla mano. I marchigiani, il cui sorpasso è stato possibile dopo un drive efficacissimo segnato da due ricezioni spettacolari, due corse concrete e il touch down al quarto tentativo di Swallow, hanno invece realizzato con Maggi l'extra point decisivo.
Gli altri match della giornata hanno visto il successo dei Rhinos Milano sui Condor Grosseto (13 a 0 sulle rive del Tirreno) e la vittoria dei Grizzlies Roma sui Muli Trieste (54-8). Ecco gli accoppiamenti dei quarti: Jets-Stiassi (a Bolzano); Bomber Pr - Rhinos (a Parma); Frogs - Grizzlies (a Busto) e Seamen Mi - 3 M Angels Pesaro (a Milano).

DIEGO COSTA

Il nuovo tecnico già al lavoro. "In gennaio, quando tornerò dagli Stati Uniti, prepareremo la riscossa"

Stoll promette: Datemi tempo e farò rinascere i Warriors!

Sessantadue anni di cui oltre cinquanta passati nel football, tra i professionisti, college e licei.
E' questo il biglietto di presentazione di Carl Stoll, da qualche giorno ufficializzato al timone dei Bonfiglioli Warriors; è il "santone" che la squadra del presidente Lodi aspettava da ormai cinque mesi, dal giorno cioè dell'esonero dall'incarico di Roger Greiger. L'ha pescato negli States per conto della società biancoblu Al Volpini, che dei Warriors rimane il coordinatore della difesa (per la quinta stagione consecutiva) e che di Stoll è la guida in questi suoi primi giorni bolognesi.
"Sono nel football da una vita - attacca Stoll - anche se negli ultimi anni, anche per motivi di salute, avevo abbandonato l'attività di head-coach; tra le varie esperienze della mia carriera, però, mi mancava proprio questa, l'Italia. E' soprattutto per curiosità che ho accettato l'offerta dei Warriors".
- Il primo impatto con la realtà del football in Italia?
"Senz'altro buono. C'è una cosa in particolare che mi ha impressionato: l'entusiasmo, la voglia di emergere dei ragazzi che è la stessa dei loro coetanei negli Stati Uniti, con la differenza che qui tutti giocano solo per divertirsi, per amore del football, mentre negli Usa l'ambizione di ogni giocatore è quella di arrivare al professionismo, e i loro sforzi sono giustificati dalle future possibilità di guadagno, non dal puro interesse per lo sport".
- Ha già visto in azione la sua nuova squadra?
"Si, ho seguito un paio di allenamenti, ma non chiedetemi di dare già dei giudizi, è troppo presto. Sono venuto a Bologna in questo periodo per iniziare a farmi un'idea sulla effettiva consistenza della squadra, per essere più pronto ad affrontare la preparazione precampionato quando tornerò dagli Stati Uniti. Per adesso, infatti, mi fermerò solo un'altra settimana, poi, verso la metà di gennaio, tornerò assieme a mia moglie ed inizierò il lavoro di preparazione della stagione. Nel frattempo la società provvederà a trovarmi un appartamento".
- Si sarà fatto almeno un'idea sulla consistenza dei vari reparti...il suo predecessore è stato silurato, perché il gioco aereo dei Warriors era troppo debole...
"E' vero, ma mi hanno spiegato che sono pochissime le squadre in Italia a possedere un passing-game sufficiente. D'altra parte non si possono nemmeno pretendere miracoli quando non si hanno gli uomini adatti a fare determinate cose. La linea d'attacco ed il quarterback dei Warriors devono senza dubbio migliorare, e solo allora si potrà pensare allo sviluppo di un buon gioco aereo; ma date loro tempo, specialmente al QB, Poggipolini, e i risultati verranno. Mi ha poi favorevolmente impressionato tutto il complesso difensivo, una squadra senz'altro ben allenata e soprattutto molto determinata, ma il reparto migliore in assoluto è forse quello dei runningbacks. Giorgio Longhi e Max Mandreoli, tanto per fare i nomi di un paio di uomini che mi hanno colpito, potrebbero giocare senza problemi in una squadra di college in America. Quando poi arriveranno i due americani e metteremo assieme il tutto... beh non posso promettere niente, ma state certi che rivedrete dei grandi Warriors".

ENRICO SCHIAVINA