La seconda sconfitta consecutiva in finale fu vissuta con spirito diverso da alcuni giocatori dei Warriors; contrariamente a quanto successo nel 1983, molti di loro, invogliati a tentare nuove avventure presso altri teams, lasciarono la compagine per andare a giocare nelle altre due squadre bolognesi, i Doves ed i Towers. Altri, per incompatibilità con i propri impegni lavorativi e professionali a malincuore smisero di praticare il football americano, ma alcuni di loro rimasero nella società in qualità di assistenti e consiglieri. Durante l'inverno, inoltre, il freddo e la neve (quell'anno particolarmente abbondanti) fecero saltare diverse sessioni di allenamento; questa mancanza di preparazione atletica evidenziò, soprattutto nella seconda parte del campionato, una serie di infortuni e problemi fisici che costrinsero lo staff tecnico ad approntare una nuova formazione ogni incontro.
Il girone di quell'anno era composto dai Warriors Bologna, Aquile Ferrara, Redskins Verona, Jets Bolzano, Skorpions Varese, Muli Trieste; la formula del campionato prevedeva oltre alle normali partite del girone, anche due partite interdivisionali con due squadre di altri gironi. I Warriors incontrarono in quella particolare circostanza gli Angels di Pesaro a Bologna ed i Doves in quello che sarebbe stato l'unico derby della stagione.
La prima parte del campionato vide i Warriors vincere cinque partite su sei, un ruolino di marcia tutto sommato soddisfacente se non fosse per l'unica sconfitta subita in casa contro i Jets Bolzano, una delle squadre rivelazione di quell' anno; la compagine altoatesina fu la prima squadra a violare in campionato il campo della Lunetta Gamberini dal 1983, anno in cui i Warriors si trasferirono dal poco capiente impianto sportivo del Dopolavoro Ferroviario.
La seconda parte del campionato, però, evidenziò in maniera preoccupante la cattiva forma fisica dei giocatori; tre partite perse di misura rispettivamente contro le Aquile a Ferrara (6-2), il derby in casa dei Doves (9-6) e la partita casalinga contro i già retrocessi Redskins Verona (7-8) furono il preambolo alla prima sconfitta nei playoff della squadra felsinea contro gli Angels Pesaro, i quali più convinti e soprattutto più in forma dei Warriors, li sconfissero a Bologna davanti ad un attonito pubblico nella partita di spareggio con il risultato di 6-7.
Era la fine di un ciclo, infatti, oltre al già citato ritiro per motivi professionali di alcuni giocatori, l'esito negativo della partita dei playoff portò alla fine del rapporto sportivo con i Warriors dell'allenatore dell' attacco Roger Greiger. Roger avrebbe poi continuato l'anno successivo la sua esperienza quale capo allenatore dei Seamen Milano, ma soprattutto rimase ed è rimasto tuttora un amico di tutti coloro che con lui divisero la splendida esperienza del football americano a Bologna.
In quell'anno privo di soddisfazioni, va ricordato l'arrivo nei Warriors del più forte e soprattutto simpatico giocatore americano professionista, Vernon Hargreaves, che avrebbe portato negli anni successivi, grazie al suo contributo umano e tecnico, la difesa guerriera fra i primi posti assoluti nei campionati dal 1985 al 1989; la sua esperienza nel ruolo di linebacker di quegli anni lo ha portato a diventare negli anni un ottimo allenatore di difesa, compito che ancora svolge presso l'università di Miami nella squadra degli Hurricanes.