Volendo riassumere le vicende del 1986 con un breve pensiero, come nelle migliori favole, alla fine Cenerentola riuscì ad essere la protagonista del gran ballo........
Gli scarsi risultati dell' anno precedente e la rinuncia di alcuni giocatori a continuare l'attività agonistica, portarono la dirigenza e lo staff tecnico a creare nuove funzioni ed ad avvalersi di nuovi collaboratori maggiormente specializzati; nell' ottica di questo rinnovamento giunse già alla fine di Ottobre dagli Stati Uniti Calvin Stoll in qualità di capo allenatore, il quale ebbe il non facile compito di ridisegnare completamente le posizioni in campo di ogni singolo giocatore (un esempio per tutti fu il cambiamento di ruolo di Paolo Fantazzini da running back a quarterback!!) con il preciso scopo di dare a ciascuno di loro la possibilità di capire e di fare esattamente quello che gli veniva chiesto nel corso dell' azione di gioco. Al Volpini, sostenuto tecnicamente dallo stesso Calvin Stoll, si occupò della difesa come nei precedenti anni in qualità di defensive coordinator; l'obbiettivo che lo staff tecnico si era prefisso era che sia la difesa che l' attacco non dovessero avere bisogno di molti schemi da utilizzare, ma di fare alla perfezione circa una decina di azioni in tutto. Bisogna inoltre aggiungere che per la prima volta fu fatta una vera e propria campagna acquisti da parte della società, che permise di incrementare il già valido numero di giocatori dei Warriors, attingendo in particolare dalle squadre di Modena e di Ferrara.
Tutto questo lavoro fu fatto in sordina e lontano dagli occhi della stampa specializzata, persino dai tifosi stessi i quali, mai come in quell'anno desideravano vedere vincere il sesto SuperBowl che si sarebbe svolto quell' anno a Bologna allo stadio Dall'Ara, magari contro l'altra squadra felsinea, i Doves, che si erano laureati campioni d'Italia l'anno precedente a Padova.
La sorte volle che la prima partita di campionato dei Warriors fosse il derby proprio contro i Doves; la particolare occasione vide il ritiro dalle competizioni agonistiche per problemi legati allo studio di Joe Inzinna , ma soprattutto, il debutto del nuovo giocatore americano dell'attacco, Wesley Williams, il cui nome è rimasto nei ricordi dei tifosi grazie alle sue spettacolari azioni di corsa nelle quali venivano evidenziate le proprie doti di velocità e di agilità. L'incontrò, molto combattuto, finì 0 a 0, ma i tifosi capirono che il risultato di pareggio doveva essere letto in maniera positiva, considerato lo spessore tecnico della squadra avversaria.
Gli avversari dei bolognesi nella stagione regolare furono i Seamen Milano,Vikings Legnano, Rams Milano, Skorpions Varese ed i già citati Doves; i derby furono l'unica nota stonata di quella stagione, uno pareggiato ed uno perso (in quella occasione Williams fu tenuto prudenzialmente fermo a causa di un leggero infortunio), ma le restanti partite, tutte vinte, dimostrarono che la squadra era tecnicamente la migliore mai vista da quando esistevano i Warriors.
Le partite di playoff evidenziarono questo miglioramento tecnico; i Warriors giunsero al Superbowl VI sconfiggendo i Gladiatori Roma negli ottavi di finale con il risultato di 56 a 6, i Panthers a Parma per 41 a 7, ed infine i Jets Bolzano in semifinale per 42 a 13. In finale non avrebbero però incontrato i cugini Doves, ma gli Angels di Pesaro, i quali, avendo sconfitto nei quarti di finale in casa a Bologna i campioni d'Italia uscenti, si meritarono ancora una volta il titolo di squadra rivelazione dei playoff.
Sabato 5 luglio davanti a circa 26000 spettatori nella imponente cornice dello stadio comunale Dall'Ara di Bologna, Angels e Warriors giocarono la finale per il titolo; tecnicamente non fu una bella partita, le squadre erano molto contratte e soprattutto estremamente concentrate, ma la grande possibilità di potere vincere davanti al pubblico amico e la sostanziale differenza dal punto di vista tecnico delle due squadre, permisero ai Warriors di laurearsi campioni d'Italia con il risultato di 18 a 8; quella sera, i tifosi ebbero finalmente la gioia di potere andare a festeggiare in Piazza Maggiore la conquista dell'agognato scudetto come nelle grandi occasioni delle vittorie del le squadre di calcio.
Di quella giornata è giusto ricordare che venne presentata la quarta (!!) squadra di Bologna, i Phoenix San Lazzaro, i quali avrebbero poi portato altri due titoli nazionali sotto le due torri negli anni 1996 e 1997.
Non vogliamo peccare di presunzione dicendo che il 1986 è stato l'anno magico del football americano; la partecipazione ai vari campionati di serie A, B e C di circa 90 squadre ed il record mai più superato di spettatori al Superbowl di Bologna sancirono la definitiva consacrazione di questo sport in Italia agli occhi dei mass media.
Nel mese di settembre, i Warriors, dovendo pianificare le strategie per l'autunno di quell' anno, scelsero di partecipare al torneo basi Nato con una formazione composta da alcuni giocatori titolari che avevano partecipato al campionato appena vinto ed ad un nutrito gruppo di giovani bisognosi di accrescere il proprio bagaglio tecnico, specialmente con incontri di un certo livello. Non furono quindi cercati i risultati, anche se la squadra non scese mai in campo battuta in partenza, ma una continuità tecnica che solamente il titolo di squadra campione d'Italia giustificava.