Data Testata Titolo dell'articolo
11/02/1983
Stadio

Football, please

17/02/1983
Stadio
Gli Effer vincono coi Giants
21/03/1983
Il Resto del Carlino
Esordio negativo per Guerrieri e Colombe
25/04/1983
Il Resto del Carlino
Un derby da Guerrieri
30/05/1983 Il Resto del Carlino

I Guerrieri nei play-off

20/06/1983 Stadio Warriors perfetti: eliminati i Frogs
27/06/1983 Stadio

I Warriors al Superbowl

08/07/1983 Stadio Domani a Genova il "superbowl" del football americano
09/07/1983 Il Resto del Carlino Guerrieri al Superbowl
10/07/1983 Stadio Gli Effer Warriors raggiunti nel finale
11/07/1983 Il Resto del Carlino Guerrieri al prossimo Superbowl
12/07/1983 Il Resto del Carlino Colombo, grazie ai Guerrieri

In marzo ripartono i ((gladiatori)) di casa nostra

Football, please

Gli Warriors hanno attirato duemila spettatori a partita. Quest'anno ci riprovano con la loro stella: lo yankee Joe Inzinna, runninback-factotum, studente di medicina all'università di Bologna

La più grande emittente televisiva privata d'Italia trasmette il Superbowl della NFL, la finalissima del campionato professionistico americano di football. La partita dura circa quattro ore, ed alla fine di una estenuante lotta, nel cuore della notte, i San Francisco 49ers riescono ad avere la meglio sui Cincinnati Bengals ed a conquistare il massimo alloro sportivo degli Stati Uniti. qualche tempo dopo le solite indagini statistiche riveleranno che l'incontro, oltre che dai soliti 120 milioni di americani, è stato seguito da ben 4 milioni di telespettatori anche in Italia. Un dato che parla da solo: evidentemente anche gli italiani stanno cominciando a conoscere ed apprezzare quei ragazzoni dalle spalle enormi, gli elmetti da gladiatori e le divise coloratissime che da sempre mandano in visibilio oceaniche folle gli yankees.
Ma la passione degli italiani per il football americano non è limitata al piccolo schermo, che bisettimanalmente continua a offrirci scorci di grande gioco made in Usa; il campionato italiano di football americano, che nel 1983 sarà alla sua terza edizione, continua a riscuotere sempre maggiori consensi di pubblico e di critica, ed è già in grado di offrire un buon livello di gioco e di spettacolo. La stagione '82 si è chiusa in modo più che mai positivo, e per l'anno prossimo ci si attende il boom definitivo. Vediamo dunque di riassumere quali sono stati i temi principali dell'annata passata in archivio, in attesa della ripresa delle ostilità che avverrà in marzo.
Secondo anno di campionato ufficiale, e secondo scudetto tricolore ai Milano Manin's Rhinos, confermatisi massima potenza del panorama nazionale di questo sport. I "Rinoceronti" meneghini sono la prima squadra di football fondata in Italia, e anche per il 1982 sono riusciti ad imporsi grazie alla maggiore esperienza dei propri uomini. Già quest'anno comunque i milanesi hanno avuto vita un po' più dura essendo stati prima messi alle corde dagli Effer Warriors Bologna e poi, addirittura, sconfitti dai G. 1000 di Roma (in una partita peraltro di scarsa importanza ai fini della classifica), e per questo si ritiene che il campionato 1983 possa segnare la fine dell'egemonia dei Rhinos. Nella finalissima per il titolo, o meglio il Superbowi, la squadra di Giovanni Colombo (presidente dei Rhinos ed anche dell'Aifa, l'Associazione italiana football americano) ha dovuto vedersela ancora una volta con i Gallarate Frogs, in una specie di rivincita del primo Superbowl di Santa Margherita Ligure vinto dai Rhinos per 24 a 8. Il secondo Superbowl veniva organizzato a Pesaro, e aldilà del risultato che vedeva i Frogs soccombere ancora una volta per 11 a 0, va segnalato il successo di pubblico della manifestazione, seguita da ben 7.000 spettatori.
Due scompagini hanno mancato di un soffio l'accesso ai playoffs, e cioè i Giaguari di Torino e gli Effer Warriors Bologna. Proprio a questi ultimi oltre ai meriti conquistati sul campo, vanno quelli di essere stati i più attivi dal punto di vista propagandistico, e dimostrazione ne è il record di incassi e di presenze, con una media di quasi 2000 paganti a partita nell'impianto petroniano di via Serlio. Ai bolognesi va anche l'onore di avere tra le proprie file il giocatore valutato come numero uno della stagione, e cioè lo yankee Joe Inzinna, ventiduenne runningback - factotum, studente in medicina all'Università di Bologna. Miglior giocatore difensivo è stato invece il colosso d'ebano dei G.1000 Roma, quel Cari Mobley attorno al quale la squadra di Pietrangeli ha potuto costruire la più forte difesa del torneo. Il più forte attacco è stato invece quello dei Frogs, spessi ispirato dal poderoso mediano portatore di palla (o running-back se preferite) Mazzucchelli, e dal quarterback Gallivanone, entrambi titolari fissi della Nazionale.
A proposito di Nazlonale è importante ricordare che nell'83 si disputerà in Italia il primo campionato europeo per nazioni di football americano, che vedrà la partecipazione, oltre che della squadra azzurra, di Francia, Austria e Germania federale. Dopo i notevoli progressi riscontrati nell'ultimo campionato, riconosciuti anche dall'organizzazione del torneo delle basi Nato italiane che per la prima volta quest'anno ha aperto la manifestazione a ben quattro formazioni nostrane selezionate fra le più competitive. La stagione che si sta preparando dovrebbe dunque essere densa di soddisfazioni per i dirigenti Aifa, che sono già in grado di allestire un campionato a 21 squadre, suddivise in tre gironi da 7, con playoffs per lo scudetto per le migliori 8. Considerato l'importantissimo fattore - metropoli, con le squadre di vertice, in centri come Milano, Roma, Torino e Bologna, ma con formazioni anche a Genova, Verona, e in generale in tutti i grossi agglomerati del centro - nord, il boom di pubblico non dovrebbe mancare. Ben venga dunque il 1983 per il football americano made in Italy.

Enrico Schiavina

Gli Effer vincono coi Giants

Prima uscita stagionale degli Effer Warriors Bologna che sabato scorso a Bazzano hanno avuto facilmente ragione dei Giants di Bolzano per 26 a 6, nella prima delle amichevoli precampionato in vista dell'avvio delle ostilità che avverrà ufficialmente il 19 marzo.
Dato per scontato il risultato, dalla partita ci si aspettava forse qualcosa di più sul piano del gioco, ma è chiaro che la forma ottimale è ancora lontana per tutti, e che l'incontro e servito soprattutto per sperimentare uomini e schemi nuovi.
Dopo un avvio fulminante, nel quale sembrava che i bolognesi potessero seppellire i Giants sotto una valanga di punti, la partita ha avuto un secondo tempo clamorosamente sterile, ed alla fine sono stati addirittura i bianconeri ospiti ad andare a segno.
Per i Warriors tutto sommato è stata una giornata abbastanza deludente, dato che ci si aspettava una vittoria molto più rotonda dal punto di vista numerico. E' ovvio comunque che partite come questa lasciano il tempo che trovano e che i veri valori tecnici si vedranno più avanti. Già da sabato prossimo per gli Effer Warriors ci sarà un banco di prova ben più indicativo, quando incontreranno a Milano i Bozart Rams, semifinalisti la scorsa stagione, agguerriti rivali dei cugini Rhinos, campioni in carica; anche se si tratterà ancora di una amichevole, il match sarà da prendere in considerazione in quanto vedrà di fronte due delle probabili candidate alla vittoria del campionato '83.

Enrico Schiavina

Esordio negativo per Guerrieri e Colombe

Gli Effer bloccati in casa dagli Angeli di Pesaro, gli Stiassi hanno perso a Modena

Esordio amaro per le squadre di calcio americano della nostra città, nel campionato '82-'83 dell'Aifa. Gli Effer Warriors Bologna non sono riusciti ad andare oltre il pareggio contro un Eurosystem Pesaro che, responsabilizzato dal severo impegno di apertura, ha dato fondo, con profitto, ad ogni risorsa tecnica e psicologica meritando alla fine la divisione della posta. Gli Stiassi Doves, d'altro canto, hanno perduto il confronto con i Falchi No Drug di Modena con il minimo scarto (8-0), dopo aver dato l'impressione all'avvio e nella fase conclusiva di poter tornare a casa con un risultato utile.
"Sul campo di una squadra così forte ci basterebbe fare bella figura". Così Troisi, il kicker titolare infortunato degli Angeli pesaresi sintetizzava all'inizio i propositi della giovane formazione adriatica (20 anni di media), impegnata nel primo test agonistico della sua storia. Trascinati, invece, da due yankee decisamente positivi, con l'ausilio non indifferente di alcune grosse ingenuità ,soprattutto difensive, dei Guerrieri (alla fine Al Volpini era furibondo) gli Angeli hanno invece disputato una prova sullo stesso piano dei più quotati avversari: all'avvio, l'equilibrio veniva subito rotto, a sorpresa, dagli ospiti che andavano in touch down con Scott Swallow su perfetto "lancio" di Brazeling. A questo punto gli Effer stringevano i tempi e, sfruttando le numerose penalizzazioni dei pesaresi, severamente impegnati nel contrastare la più possente linea bolognese, riuscivano, nel II quarto, a cogliere il pari, grazie ad un touch down di forza ottenuto dal solito Joy Inzinna. Quando, nel III tempo, i bolognesi coglievano la meta del sorpasso, grazie ad una perfetta assistenza di Inzinna per il "receiver" Parlangeli (12 a 6), ecco che i pesaresi trovavano fantasia e mordente nel tempo decisivo e, sfruttando l'insolito nervosismo degli Effer, coglievano, con Dragomanni, i sei punti del definitivo 12 a 12. L'incontro, giocato di fronte ad un foltissimo pubblico, è stato sicuramente apprezzabile dal punto di vista tecnico

Diego Costa

Un derby da Guerrieri

Gran pubblico al football

Derby senza storia nel campionato di football americano, sabato sera, alla "Lunetta Gamberini". I guerrieri Effer si sono infatti rivelati troppo forti per le pure coraggiose Colombe Stiassi. Rimane quindi biancazzurro il dominio cittadino in questo sport, emergente nel nostro paese, anche se caratterizzato da una tecnica pionieristica. Eppure i Warriors hanno fatto le cose sul serio fin dall'inizio dimostrando ai volenterosi Doves quanto faccia la differenza l'esperienza di un anno di campionato e di una stagione di preparazione. Dopo l'eclatante presentazione, lo spettacolo garantito dai Nomadi e le schermaglie verbali di due clan è stata subito partita.
I ragazzi di Lodi, quasi sempre in "dive", trovavano varchi preziosi, permettendo a Fantazzini, casacca numero 30, di trovare i primi 6 punti in percussione, arrotondati a 7 da un Fontana che continuava a mantenere una media di trasformazione alta. La reazione biancorossa, immediata e rabbiosa, portava ad un fiel goal(calcio da 3 punti) siglato da De Col.
Nel II quarto, trascinati da Longhi (32) e Parlangeli (87) davvero irresistibili, al cui fianco si distingueva un Mandrioli (21) finalmente a pieno regime dopo tanta sfotuna, i guerrieri prendevano il largo; era proprio Parlangeli, con la solita azione aggirante comandata dal positivo Petroni, a cogliere il touch-down ed a permettere a Fontana di confermare la precisione: 14 a 3. Nel terzo tempo, i Warriors coglievano con Parlangeli uno spettacolare meta: il wide receiver, utilizzato anche come running-back, aggirava gli avversari per trovare un profondo varco sull'out sinistro e siglare il 20 a 3.
E i Doves? Generosi, anche se incompleti e poco incisivi, non si davano per vinti ed ottenevano nel periodo finale, dopo che Mandrioli aveva portato lo score sul 26 a 3, permettendo a Fontana di esibirsi in una acrobatica trasformazione da due punti (28 a 3), un meritato touch-down con Harry, dopo un lungo lancio di Ghirardo, depositato sul n. 33 con una apertura laterale applaudita dal foltissimo pubblico presente (6000 persone circa). L'incontro, non bello, caratterizzato da tante penalità e da numerosi lanci incompleti, non ha certo beneficato della notturna.

Diego Costa

I Guerrieri nei play-off

Hanno avuto la meglio sul difficile campo delle Aquile di Ferrara

Aquile - Guerrieri finisce con un emblematico abbraccio tra i tifosi biancazzurri, giunti in gran numero a Ferrara, e gli Effer Warriors, i loro beniamini; era il match di cartello della settimana, nel campionato Aifa. Uno scontro titanico, un duello appassionante, e non poteva essere diversamente, tra le due formazioni che, in questo girone centro, tanto equilibrato, forniscono il football più spettacolare. Gli Effer Warriors, catechizzati a dovere, forti nel fisico e nel morale, hanno sfoderato una prova di alto livello, reagendo al passivo iniziale, per costruire, azione su azione, un successo prestigioso.
Dopo un buon avvio, i Warriors subivano soprattutto gli effetti del loro nervosismo e il fiscalismo degli arbitri. I ferraresi, mai usciti vincitori in passato sui guerrieri, sono stati sorretti da questa moll apsicologica per almeno due quarti. La linea di touch - down estense, in quel periodo, si allontanava per i bolognesi solo per decisione arbitrale; le penalità si facevano sentire e le Aquile ne approfittavano per siglare un vantaggio rassicurante, grazie ad un field - goal e a un touch - down in azione di sweep: 10 a 0.
Il riposo era comunque un toccasana per i Warriors; al rientro in campo, mentre i ferraresi cercavano con Cavallino il colpo del knock - out, era Camillo Cornia, con un immediato intercetto a suonare la carica: Inzinna e Longhi sfruttavano il grande lavoro di una linea d'attacco "super" per sfondare; era il "sergente" a cogliere gli otto punti di una meta e della sua trasformazione alla mano per avvicinare i guerrieri. Con l'alito dei bolognesi sul collo, le Aquile perdevano la propria concretezza: i defensive-backs petroniani erano molto attenti, la linea difensivanon permetteva dive vincenti ai padroni di casa. Rossetti coronava il suo grande momento intercettando un nuovo lancio.
Nell'ultimo quarto, i Warriors dilagavano: Inzinna siglava i sei punti del sorpasso, incrementati successivamente, dallo stesso running - back americano, che trasformava alla mano: 22 a 10, il margine, a pochi minuti dal termine, si faceva consistente: anche il pubblico, instancabile nell'incitamento aveva il giusto premio, potendo così sfoderare i canti di vittoria: ma le Aquile, sebben battute, erano in grado di fornire l'ultimo acuto: Cavallino si faceva perdonare le ingenuità precedenti e con un millimetrico lancio dava a Cioci, funambolico attaccante ferrarese, la consolazione di un meritato t.d: 22 a 16 per gli Effer Warriors il risultato finale!!

Diego Costa

Gran match a Busto

Warriors perfetti: eliminati i Frogs

BUSTO ARSIZIO - "Superbowl,Superbowl!" La prima partita di playoffs degli Effer Warriors Bologna è terminata con i giocatori ed i tifosi (oltre 200 i bolognesi saliti a Busto) ad urlare questa magica parola a squarciagola. La squadra biancoblù è infatti riuscita nel "miracolo" di eliminare i fortissimi Frogs, sconfiggendoli sul loro terreno con un perentorio 28-6 e ad entrare così nelle semifinali nelle quali incontreranno i Bozart Rams Milano, sabato prossimo, alla Lunetta Gamberini.
Sabato a Busto i "Guerrieri" hanno compiuto un'impresa straordinaria, eliminando una delle squadre più forti e titolate d'Italia con un'autorità da grandi campioni.
Affrontata la partita forse con troppa sufficienza, i lombardi, non sono riusciti a combinare niente o quasi in attacco, sofocati dalla pressione di una difesa attentissima, specie sui lanci del tanto temuto quarterback della nazionale Pierre Gallivanone che ha dovuto accontentarsi di soli 10 lanci completi su 32. L'attacco dei Warriors, al contrario, ha disputato una gara perfetta, basandosi come al solito su sicuri giochi sulla terra, ma senza disdegnare il lancio; proprio un fantastico passaggio di Joe In zinna è scaturita l'azione del secondo touchdown, quello che ha tagliato le gambe ai Frogs, autore Stefano Pedrini (uno dei migliori in campo) che in una sola partita si è riscattato di un campionato abbastanza deludente. Altri tre sono stati i touchdown degli Effer, firmati dai solisti Joe Inzinna e Giorgio Longhi oltre che da "Macho" Terracina, ma la vittoria ancora una volta è scaturita grazie all'enorme mole di lavoro svolta dalle linee.
Su tutti è comunque emerso l'ardore agonistico di Furio Zancanaro, che assieme ai suoi compagni di linea ha permesso ai portatori di palla un guadagno di 291 yards contro le 62 ottenute dagli avversari.

Enrico Schiavina

Battuti i Rams (27-6)

I Warriors al Superbowl

Erano più di 5000 gli spettatori che sabato sera hanno assistito al trionfo degli Effer Warriors Bologna, che nella semifinale in gara unica dei playoffs hanno battuto con un punteggio che non lascia dubbi, 27-6, i forti Bozart Rams Milano, e si sono così conquistati il diritto a disputare la finalissima per il titolo, in tanto agognato Superbowl di Genova nel quale incontreranno gli ormai mitici Rhinos di Milano.
Sullo slancio della favolosa impresa nei quarti di finale con i Frogs, i bolognesi hanno saltato senza troppi problemi anche l'ostacolo Rams; i biancoverdi milanesi, da sempre tra le prime quattro squadre italiane, sabato sera alla Lunetta Gamberini hanno fatto la figura dei principianti, ma di fronte ai Warriors di questi ultimi tempi apre proprio che non ci sia niente da fare per nessuno.
Scesi in campo concentratissimi (fin troppo concentrati temeva qualcuno alla vigilia), i bolognesi parevano essere stati ipnotizzati dalle parole dei loro coach Greiger e Volpini; nelle loro menti martellavano insistentemente una sola parola d'ordine: vincere. E vittoria è stata, una vittoria limpida, fin troppo facile considerata la potenza dell'avversario che i Warriors avevano di fronte. Già dai primissimi minuti il match aveva assunto una piega favorevole per i biancoblu, che alla fine del primo quarto erano già in vantaggio per 14 - 0 con due mete di Joe Inzinna.
La reazione dei Rams, come si temeva, era di squadra di grandissime risorse psicologiche.
Nel tripudio generale di fine partita in campo e sugli spalti tra lo sventolio a festa delle bandiere biancoblu compare uno striscione che dice "vogliamo i Rhinos"; e sabato 9 luglio a Genova i bolognesi avranno veramente i Rhinos, nel terzo Superbowl della storia del football americano in Italia. Un'altra partita così e nemmeno gli eterni "Rinoceronti" potranno impedire agli Effer Warriors la conquista dello scudetto 1983.

Enrico Schiavina

Domani a Genova il "superbowl" del football americano

Pensate, c'è ancora un Bologna che può vincere uno scudetto!

I "guerrieri" bolognesi dell' "Effer Warriors" dovranno vedersela con gli esperti "rinoceronti" del "Manin's Rhinos" di Milano

Chi avrebbe potuto immaginare, pochi mesi fa, che l'onore sportivo di Bologna sarebbe stato nelle mani di Joe Inzinna, Giorgio Longhi o Attilio Lodi, rispettivamente uno studente universitario statunitense e due petroniani, uno vigile urbano, e in illustre cardiologo? Bologna sportiva, umiliata nel calcio e delusa dal basket, si tuffa a capofitto nel football americano, con un ardore e una passione che non ha riscontro in nussun'altra città.
I suoi "Guerrieri" stanno preparandosi febbrilmente per il Superbowl di sabato, la finalissima del campionato che in 48 minuti di gioco semieffettivo assegnerà lo scudetto '83 del football americano. Dopo l'ispezione al palazzo dello sport della Fiera di Genova, teatro della "lotteria" che sabato sera deciderà se il titolo andrà ai bolognesi o rimarrà ai "Manin's Rhinos" di Milano, i "Warriors" sono andati ad allenarsi sui campi da tennis sintetici dello "Junior" i più simili, nel raggio di molti kilometri, all'infernale fondo dell'impianto genovese.
Si sta pensando proprio a tutto, dunque, come conviene per un avvenimento improvvisamente diventato importantissimo, addirittura vitale per una larga schiera di sportivi bolognesi; si prevede che saranno circa un migliaio i tifosi degli "Effer Warriors" presenti a Genova per incitare i propri beniamini (per contro da Milano muoveranno 6 - 700 fans dei "Rhinos"), mentre per chi non potrà esserci è stata allestita la diretta radiofonica (sarà Rete Centrale Bologna ad occuparsene) per tutta la durata dell'incontro. A questo punto non ci resta che aspettare il "kickoff".

Enrico Schiavina

Guerrieri al Superbowl

Stasera alle 20, a Genova, Manin Rhinos contro Effer Warriors: in palio in titolo italiano di football americano in un campionato che per la prima volta scavalca lo strapotere tecnico delle lombarde proponendo all'attenzione altre zone della Penisola. Una finale, quindi, che rispetta fedelmente quanto è accaduto in campionato, dove, durante la stagione regolare è stato proprio il girone centro, quello senza "meneghine" a riservare incertezze e spettacolarità fino all' "ultimo minuto".
In finale arrivano, non a caso, una squadra, i Manin Rhinos del presidentissimo Giovanni Colombo, che non ha mai incontrato, se non in semifinale a Pesaro, degne avversarie, e dall'altra parte gli Effer Warriors che, fedeli al loro nome, hanno dovuto sudare questo successo in ogni partita, combattendo punto a punto. Ma allora prevarrà la maggiore freschezza di una squadra milanese che, sebbene colpita da numerosi infortunii, ha semre giocato sul velluto, grazie alla grande duttilità ed esperienza dei giocatori di Ray Semko oppure l'entusiasmo crescente di una squadra abituata alla lotta, di fighters imprevedibili che con volontà "guerriera" hanno scavalcato le più problematiche asperità?
Questo verdetto lo dirà il campo (tanto discusso) di Genova, il sintetico sul quale i Manin hanno già giocato, ma che i Guerrieri non conoscono. E poi il caldo, il tifo; tutte componenti che, in un ambiente al chiuso, come il Palasport della fiera di Genova, possono farsi sentire. Da questo ultimo punto di vista, gli Effer possono sentirsi abbastanza "tutelati": otto pullman di tifosi partiranno da Largo Lercaro alle 14 in direzione Genova (la squadra, invece, alle 11 e 30) e tanti hanno preferito la soluzione del mezzo proprio per passare sulla riviera ligure il week-end.
E questo dice chiaramente come gli appassionati si siano affezionati ai beniamini biancazzurri e come, qualsiasi sia il risultato, si abbia voglia di festeggiare la grande, magica stagione degli Effer Warriors.
A tutti gli appassionati che volessero poi conoscere più a fondo i risultati statistici, i protagonisti, le partite di questa stagione Aifa, ricordiamo il libro di Stefano Tura e dell'ottimo fotografo Bandiera: "I nostri Supermen" per l'edizione Calderini.

Diego Costa

Vincono i Rhinos (20-14)

Gli Effer Warriors raggiunti nel finale

I bolognesi hanno avuto un'ottima partenza, hanno chiuso il primo tempo in vantaggio (8-0) e solo in chiusura hanno dovuto cedere
GENOVA - I Manin's Rhinos Milano si sono confermati campioni d'Italia di football americano per la terza volta consecutiva, battendo per 20-14 gli Effer Warriors Bologna, proprio quando sembrava che per loro non ci fosse più nulla da fare.
Ottomila spettatori circa al Palasport della Fiera di Genova per il terzo superbowl dell'Aifa, la finale del campionato italiano di football americano. L'impianto del capoluogo ligure, pur con le note lacune dei limiti di spazio a bordo campo, fa ospitato più che dignitosamente l'avvenimento più importante della stagione.
Partenza lanciatissima dei Warriors, che dimostravano subito di essere in grande serata e in breve tempo dalle loro 18 yards difensive muovevano al touchdown, con giochi di sicuro affidamento.
Mandreoli e Longhi provavano continuamente i varchi giusti nella difesa avversaria, ma era Joe Inzinna, ancora una partita stellare la sua, a togliere le castagne dal fuoco ai bolognesi, correndo e danzando sul tight-end Tugnoli. Era proprio il fortissimo americano a siglare la meta del vantaggio dei Warriors, arrotondata poi da Longhi che trasformava alla mano e fissava il puntegigio del primo tempo sul'8-0 per i suoi colori.
In avvio di ripresa il "raddoppio" di Mingarelli pareva aver chiuso la partita, ma proprio nel momento più difficile veniva fuori la classe dei Rhinos.
E nell'ultimo decisivo quarto, dopo un'interminabile battaglia all'ultimo sangue, con tutto il pubblico in piedi, un altro spazio di grande classe del loro Q.B. dava la possibilità a Gerosa di siglare il T.D. della vittoria, beffando i Warriors ad un minuto dal termine.

Enrico Schiavina

Guerrieri al prossimo Superbowl

Sei pullman di tifosi hanno seguito l'amara trasferta di Genova

Gran gioco nei primi due quarti poi un calo che ha consentito ai Rhinos la vittoria

Sono passate da poco le sei di un chiaro mattino dei primi di luglio quando anche l'ultimo dei sei pullman che hanno seguito gli Effer Warriors nella loro avventura al Superbowl '83 è appena rientrato a Bologna. Gli aficionados più cari, le cheerleaders dai pon-pon variopinti, gli amici che hanno condiviso fino all'ultimo gioie e amarezze della stagione con i guerrieri del nascente football, tornano verso casa: sfiduciati e tristi.
Solo poche ore prima, nel palasport di Genova, dalla verde moquette, l'ultimo decisivo atto del campionato Aifa 1983 è loro sfuggito, quando la lancetta dei secondi si apprestava a compiere l'ultimo giro. Nonostante questo, in virtù del grande segreto che ha portato questa squadra alle soglie del titolo tricolore (un ambiente eccezionale, una amicizia ed un affiatamento oltre il fatto sportivo), dopo il primo sconforto erano stati proprio i Warriors ad illuminare con le loro fiaccole festose la beffarda notte di Genova e ad ingentilirla coni canti e le danze che neppure i Rhinos, flemmatici vincitori avevano avuto il coraggio di intraprendere fuori al gigantesco impianto fieristico del capoluogo ligure. La "danza macabra" era servita - per un attimo - a scacciare i pensieri. Qualcuno, però, si è accorto della grande occasione perduta solo in pullmann. Prima non ce n'era stato il tempo; abbagliati dallo spettacolo di un Superbowl per la prima volta vissuto da protagonisti, tutto così interminabile sugli spalti, era invece filato via in campo fin troppo velocemente.
Nel I quarto gli Effer Warriors avevano cominciato a macinare il proprio gioco. Esecutori abili di sweepes e dives, implacabili bloccatori di ogni fonte di gioco offensiva avversaria, i ragazzi di Greiger e Volpini erano riusciti ad entrare in touch down con il solito Joe Inzinna a conclusione di un periodo di chiaro predominio. Era stato poi la volta di Giorgio Longhi a trasformare alla mano in un binomio tante volte felicemente ripetuto in questa magica stagione. Neppure il passivo di otto a zero serviva a risvegliare i campioni d'Italia. Ferrandino (sabato più che mai "Gastineau"), Attilio Luccarini, "Nerone" Maselli, tutta la difesa si adoperava con disarmante sicurezza.
Nel II periodo, però, anche i rinoceronti di Colombo aggiustavano la difesa, concedendo ben poco ai nostri portacolori. Ed eccoci, dopo, il riposo, al terzo decisivo tempo: la gara, fin lì correttissima, si infiammava di un nuovo agonismo sotto la spinta della "torcida" ai lati dell'arena. I guerrieri parevano non curarsene troppo: Petroni pescava Mingarelli che, con una presa acrobatica in end-zone regalava i punti di un rassicurante 14 a 0. Ma, quando la partita sembrava segnata, erano i lanci di Lino Benezzoli, la caparbietà degli esperti ricevitori meneghini a rilanciare le azioni lombarde quasi d'incanto. Nori, dopo che Brambilla aveva completa rocambolescamente un lancio del Qb, fuggiva, su corta assistenza, per 50 yards, Zoncati freddamente centrava i pali dimezzando lo svantaggio. Era la svolta psicologica della gara. Pochi minuti dopo ancora Benezzoli trovava infatti Gerosa a poche yards dalla linea di goal bolognese; Bynum entrava di forza siglando un 14 a 13 che riapriva la contesa.
Nel IV tempo il risveglio orgoglioso degli Effer Warriors pareva però definitivamente placare la carica dei Rinoceronti. Il caldo, il sudore delle mani in un ambiente dove l'ossigeno veniva a mancare, e soprattutto lo stress psicofisico di un incontro ad altissimo livello, giocavano un brutto scherzo un po' a tutti: i fumale non si contavano da ambo le parti. I meccanismi più semplici (lo snap del center per il Qb, ad esempio) non riuscivano più. Ma a 2' dal termine, dopo l'ennesima riconquista di palla da parte di Ferrandino, pareva cosa fatta. L'attacco, dopo tre tentativi, giungeva ad una yard e mezzo dal I down: il punt di Fontana, con il cronometro paralizzato ricacciava indietro i Rhinos. Ma Benezzoli protagonista della rincorsa milanese, prima serviva corto per un'importantissima conquista di 10 yards sulle 50, ottenuta solo al quarto decisivo lancio; poi pennellava un servizio di 40 yards (il "lancio dell'Ave Maria" dirà poi Colombo a fine gara) per le mani di Gerosa che a 50" dal termine siglava, con 2 metri di vantaggio sul cornerback bolognese, l'amarissimo sorpasso: 20 a 14 il risultato, fissato da Zoncati.
Stava scritto, infatti, che anche quest'anno il trono dei Manin Rhinos, mai come quest'anno traballante, non dovesse cambiare padrone.

Diego Costa

Colombo, grazie ai Guerrieri

E' rimasta solo amarezza agli Effer Warriors dopo la terza finalissima del football Usa nonostante gli applausi e i complimenti di tutti. Anche Giovanni Colombo, presidente dell'Aifa ha avuto parole di elogio per i Guerrieri bolognesi: "Onore ai Warriors per la serietà organizzativa e tecnica dimostrata fin dalla loro nascita, nel 1981. in questo secondo campionato hanno compiuto un salto di qualità eccezionale. Penso che l'Emilia Romagna abbia un futuro, soprattutto Bologna che sta vivendo momenti difficili nel calcio ma che si dimostra sempre una città sportivissima". "I Guerrieri - continua Colombo - si sono dimostrati atleticamente i più forti del campionato e la sconfitta la giudico solo una parentesi dovuta all'esperienza e alla freddezza dimostrata dai Manin Rhinos. Complimenti quindi agli Effer Warriors ma anche alla seconda formazione bolognese, gli Stiassi Doves e un grazie per il contributo dato al football americano, nato da pochi anni ma già popolarissimo".